IL WEEK-END DELLA PRIMULA

Si è concluso brillantemente l’intenso fine settimana dedicato alla Primula palinuri Petagna, raro endemismo puntiforme dell’Italia meridionale, nonché simbolo del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.

Inserita negli elenchi nazionali e internazionali delle specie protette a rischio di estinzione, questa pianta ha una storia molto antica: la sua origine risale infatti a due milioni di anni fa quando iniziò un lungo viaggio dalle montagne del Nord verso Sud dove sopravvisse alle mutazioni climatiche ed ambientali; raggiunse le rupi a picco sul mare e affondò le radici su rocce di calcare e dolomia, preferendo superfici umide e fresche esposte a settentrione. Oggi vive vicino al mare su pareti verticali, non si allontana dai suoi spruzzi e dalla salsedine per più di 200-300 metri (tranne particolari eccezioni), sopravvivendo in una nicchia ecologica delicatissima.

 

Estremamente limitato è il suo areale che si estende per circa 90 chilometri di litorale tra Palinuro-Marina di Camerota e Scario, l’Isola di Dino e la scogliera di Fiuzzi presso la vicina Praia a Mare, nella provincia di Cosenza.

Proprio da Marina di Camerota, più precisamente dal Ristorante Al Vecchio Frantoio è iniziato sabato sera il nostro breve tour all’insegna della natura, della storia e del…buon mangiare!!!

La casa ci ha offerto infatti una memorabile cena a base di frutti di mare e pesce azzurro in tutte le salse. Dopo il digestivo e una breve descrizione delle attività  da svolgere la domenica ci siamo salutati e dati appuntamento al giorno seguente.

 

La prima tappa domenica mattina è stata presso l’Arco Naturale di Palinuro dove è presente una delle colonie più facilmente accessibili di Primula palinuri.

 

 

Qui il Dott. Alfredo Galietti ha delineato le particolari caratteristiche e le esigenze di questa pianta, suscitando molto interesse tra i partecipanti. La seconda stazione di Primula palinuri visitata è stata in località Ficocella, qui il Dott. Galietti ha fatto notare le evidenti differenze morfologiche dovute alla differenza di substrato e inoltre ha sottolineato il sempre più rischio di annichilimento di questa pianta dovuto, prima di ogni cosa, all’incuria dell’uomo.

La tappa successiva è stata al porto di Palinuro, all’ingresso del sentiero natura che porta al Faro la Dott.ssa Valeria Balestrieri ha descritto il sistema di fortificazione presente lungo il tratto costiero cilentano, risalente al XVI – XVII secolo.

 

Durante la passeggiata lungo il sentiero natura sono state effettuate diverse tappe per approfondire le caratteristiche botaniche e faunistiche del luogo, il Dott. Rosario Balestrieri ha sottolineato l’importanza della macchia mediterranea per gli uccelli in migrazione mentre il Dott. Arnaldo Iudici ha fatto una breve descrizione delle numerose specie di Orchidee presenti nel Parco Nazionale del Cilento.

Arrivati sul promontorio è rimasto solo il tempo per qualche scatto al panorama mozzafiato e un saluto alla coppia di Pellegrini, padroni del faro ormai da anni!

Giunta ormai ora di pranzo ci siamo diretti a Foria di Centola, dove ad attenderci presso il Ristorante Galietti, c’era una tavolata di prodotti tipici cilentani a base di salumi, formaggi e verdure selvatiche, il tutto accompagnato da un ottimo vino locale.

 

 

Dopo pranzo è stata fatta una breve sosta presso l’Azienda Agro-Zootecnica L’Asino Volante, primo allevamento in Campania di asine per la produzione di latte.

Qui è stato possibile assistere alla mungitura e inoltre il Dott. Galietti, titolare dell’Azienda, ha esposto le particolari proprietà del latte di asina e il suo importante utilizzo in campo pediatrico.

Dopo un sorso di latte d’asina per metterci in forza ci siamo diretti verso il borgo medievale di San Severino. Giunti nel paese fantasma la Dott.ssa Balestrieri ci ha concesso un nuovo salto nella storia di oltre mille anni.  Dal fascino impareggiabile, le rovine del borgo, prominente sulla gola del diavolo lungo la valle del Mingardo, costituiscono senza dubbio uno dei paesaggi più suggestivi e spettacolari del Parco.

 

Scesi dal borgo, resta solo il tempo di un caffè prima dei saluti.

Senza dubbio è stato un fine settimana intenso, da ricordare e da ripetere: l’appuntamento è al prossimo anno!!

 

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