L’Orto Botanico di Napoli presenta, per motivi intrinseci alla sua natura, una forte presenza della componente vegetale e una moltitudine di ambienti ben caratterizzati ma di limitata estensione: questi vanno dal torrido deserto all’umido felceto passando per molteplici sfumature intermedie.
Queste caratteristiche s’inseriscono nel contesto fortemente antropizzato del comune di Napoli, trasformando l’orto in una vera è propria oasi per la fauna selvatica che resiste nella nostra città. Gli uccelli sono fra i vertebrati che maggiormente si sono adattati alla vita cittadina: passeri, colombi e gabbiani sono stabilmente presenti dei centri storici, ma queste non sono le uniche specie con cui condividiamo le nostre città.
Infatti nei parchi urbani, anche di piccole dimensioni, il numero aumenta esponenzialmente: ad esempio nei 12 ettari dell’orto sono state osservate 64 specie diverse di uccelli. Ben 31 di queste specie hanno scelto l’Orto come sito di nidificazione. La maggior parte di loro costruisce un nido a coppa fra i rami degli alberi, come i fringuelli, la capinera e il merlo. Altre specie come il picchio rosso maggiore, la cinciarella e la cinciallegra, il rampichino e il parrocchetto dal collare (specie aliena, nidificante presso l’orto dal 1994) nidificano nelle cavità degli alberi; mentre la taccola, la passera mattugia e il gheppio utilizzano le cavità delle opere murarie presenti presso l’area. Alcune di queste specie, nel contesto del comune di Napoli, possono nidificare unicamente nei pochissimi parchi urbani che hanno una discreta copertura arborea. Pertanto la tutela e la corretta gestione del verde urbano sono fondamentali per evitare l’abbandono del sito o la locale estinzione di una specie.
Buone norme di comportamento per rispettare e difendere l’avifauna – Uccelli in difficoltà
In generale la fauna selvatica va soccorsa quando è in difficoltà e quando la difficoltà è causata direttamente o indirettamente dall’uomo: ad esempio non è opportuno strappare un uccellino dalle grinfie di una volpe, mentre è nostro dovere evitare che il nostro gatto uccida degli animali selvatici in giardino. Per tanto se nei mesi di aprile, maggio e giugno trovi qui all’Orto Botanico o in qualsiasi altro parco urbano un piccolo di merlo (come in foto) non raccoglierlo! I piccoli di questa specie abbandonano il nido prima che sappiano volare bene e vengono alimentati dai genitori al suolo fino alla loro indipendenza. Per tanto non si tratta di piccoli abbandonati o in difficoltà, e raccoglierli può solo danneggiarli.
Parrochetto dal collare - Psittacula krameri
Picchio Rosso Maggiore - Dendrocopos major
Cinciarella - Cyanistes caeruleus
Colombaccio - Columba palumbus
Merlo - Turdus merula Gazza - Pica pica
Gheppio - Falcus tinnunculusPassera d'Italia - Passer italiae