Il 2 Febbraio si è celebrata la Giornata Internazionale delle zone umide, ecosistemi straordinariamente ricchi di biodiversità, in grado di catturare ingenti quantità di anidride carbonica, ma che rischiano di scomparire a causa dell’effetto serra, dell’inquinamento e delle trasformazioni del territorio operate dall'uomo. Le zone umide sono fra gli ambienti più ricchi di vita ed ospitano una miriade di organismi acquatici tra quali i pesci che con un innumerevole quantità di forme e colori animano le acque; dal Mediterraneo ai Fiordi norvegesi, dalla fosse oceaniche ai ruscelli di montagna. Inoltre rappresentano una risorsa (trofica ed economica) irrinunciabile per molti popoli e stati .
Altri organismi che animano con canti, forme, colori e voli l'azzurro dell'aria e dell'acqua sono gli uccelli, infatti moltissime specie come fenicotteri, aironi, anatre, falchi di palude e tanti altri sono strettamente legati agli ambienti acquatici.
Basti pensare alle berte e agli albatros che, dalle pagine della letteratura più antiche alla realtà di oggi, volano sui mari e sugli oceani o agli aironi che con la bellezza del loro piumaggio colorano le mangrovie dei paradisi tropicali e gli argini murati dei fiumi che scorrono nelle città europee.
Negli ultimi decenni sopratutto in Inghilterra, Germania e Nord America si è andato affermando il birdwatching un'attività che consiste nell'osservazione degli uccelli nel loro ambiente naturale. Negli ultimi 15 anni anche in Italia si sta diffondendo questa pratica, che di consueto si sviluppa in aree con zone umide. Non a caso i santuari del Birdwatching in Italia sono il delta del Po, la laguna di Orbetello, le Saline di Santa Margherita di Savoia, e molti altri. In queste aree numerose sono le strutture dedicate all'attività, comecapanni di osservazione e qualsiasi altra cosa possa agevolare questo tipo di turismo.
Domenica 12 febbraio, presso la Riserva Naturale di Stato Oasi WWF “Cratere degli Astroni” (Na), si è tenuto il mini-corso “Birdwatchers in erba!”, a cura dell'Associazione ARDEA, nel corso del quale sono stati spiegati i principi fondamentali di questa attività come: la tecnica per l’osservazione e il riconoscimento delle specie ornitiche, ma sopratutto si è dato risalto all'importanza della conservazione delle zone umide.
Il corso, articolato in una lezione in aula con videoproiezione ed un’escursione guidata al Lago Grande, è stato tenuto dal Presidente di Ardea il dott. Rosario Balestrieri, inanellatore, Naturalista - Ornitologo che ha illustrato l’importanza della conoscenza degli organismi e degli equilibri ecologici per la conservazione. Nella lezione e durante il percorso sono state poi descritte le principali specie di uccelli acquatici ed i loro adattamenti all'ambiente acquatico, nonchè le principali tecniche di osservazione e monitoraggio.
Nonostante i giorni di pioggia, e il periodo di maltempo che ha costretto a rimandare l'evento, molte sono state famiglie e coppie accorse per la giornata, arrivando a chiudere il numero massimo previsto. Il gruppo armato dei binocoli offerti dall'Oasi e di tanta curiosità si è spinto sulle sponde del Lago Grande all'interno del cratere vulcanico, nascosto nei capanni per osservare al meglio l'avifauna anche attraverso un cannocchiale, godendo di un tiepido sole, spuntato giusto per l'occasione.